Cerca nel blog

IL TEATRO: PARTECIPAZIONE ED ASCOLTO

Non solo spettatori ma attori



Per il Liceo “Tedone” il Teatro ha sempre avuto una funzione strumentale, costituendo un potente ed efficace mezzo formativo e culturale; l'obiettivo del laboratorio teatrale è stato quindi, da un lato, la crescita personale e l'arricchimento culturale degli studenti; dall'altro, un'azione di sensibilizzazione, perché possano accostarsi al Teatro come fruitori critici ed interessati, come spettatori consapevoli del complesso gioco di fattori che sostanziano, variamente combinandosi, l'evento teatrale.

Il teatro dimostra di essere uno straordinario strumento educativo, didattico e culturale; e questo è ancora più vero quando l'esperienza si colloca all'interno di una scuola che opera in un paese di provincia, dove inevitabilmente gli stimoli culturali non abbondano; le attrezzature per il tempo libero risultano carenti; gli interessi dei ragazzi rischiano di orientarsi verso settori poco sicuri, e la loro creatività può essere mortificata dalla reale scarsità di occasioni in cui esprimersi.


L'allestimento di uno spettacolo a scuola ha creato un'occasione di collaborazione degli alunni fra loro e con i docenti, in una chiave diversa rispetto a quella normalmente usata, perché gli alunni si sono sentiti soggetti attivi, chiamati a discutere, a proporre, creare, in un sistema che, inevitabilmente, li ha fatti "crescere", perché li ha portati ad acquisire senso di responsabilità, abitudine alla collaborazione e al lavoro d'equipe.
In più, questa esperienza di collaborazione, attraverso il momento delle prove e quello della proposta al pubblico del lavoro realizzato, ha agito sui ragazzi come potente fattore di sblocco psicologico che ha consentito una incredibile maturazione individuale, attraverso il superamento dell'insicurezza tipica dell'età adolescenziale; una raggiunta consapevolezza delle proprie capacità e limiti; l'acquisizione della grinta necessaria per affrontare situazioni di "apertura alla società".
In questo senso, il teatro si è rivelato utile come metodologia - se non strategia - "terapeutica" che, facendo leva su motivazioni fortissime nell'adolescente (il bisogno di protagonismo, la necessità di rassicurazioni e di consenso), lo educa alla collaborazione, favorendo e potenziando il processo di socializzazione (perché il teatro è un gioco "di squadra"); lo abitua all'assunzione di responsabilità (perché solo l'impegno, la serietà e lo sforzo personale possono garantire il successo); lo induce a sperimentare, conoscere meglio se stesso (i propri limiti, impacci e disagi o bisogni e capacità), condizione indispensabile per cercare di migliorarsi; lo aiuta, infine, ad acquisire maggiore disinvoltura e sicurezza (perchè i1 teatro insegna a dominare l'emotività).
Non meno importante è la valenza didattica dell'esperienza, se essa viene condotta, come nel nostro caso, in modo da suggerire o impostare un possibile metodo di lavoro, basato su un esercizio della creatività personale non "anarchico" e governato da pure esigenze di spettacolarità, ma guidato dalla logica interna del progetto: partecipazione ed ascolto, come premessa per l'azione.
L'idea di utilizzare la "strategia" teatrale per perseguire obiettivi legati all'insegnamento della disciplina letteraria ed all'educazione linguistica (e non solo); la volontà di offrire occasioni perché gli alunni possano esercitare ed esprimere la loro creatività; l'esigenza di coinvolgere intere classi in queste operazioni è stata all'origine del laboratorio di “scrittura” teatrale realizzato all'interno del “Tedone”.