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AUDITORIUM-TEATRO-OFFERTA FORMATIVA: IL TERRITORIO

Alla scoperta del nostro ambiente, storico e geografico
Se alcuni alunni, al suono della campanella, scappano via senza voltarsi indietro, quelli del Liceo Scientifico “O. Tedone”, diretto dal prof. Biagio Pellegrini, ritornano volentieri anche il pomeriggio, sempre ricco di tanti progetti che rendono la scuola una vera fucina di idee, un connettore di esperienze, un laboratorio dove sperimentare percorsi culturali e formativi, ed esaltare e sprigionare quella ricchezza di talenti ed emozioni che l’universo giovanile porta dentro di sé.
Laboratori di teatro e dizione, d’informatica e multimedialità, di giornalismo e di lingua, attività sportive, partecipazione a ricerche e concorsi e tanto altro ancora, fanno del Liceo Tedone una scuola davvero all’avanguardia, non arroccata esclusivamente sul compito di diffondere il sapere e di valutarne l’acquisizione, ma capace di canalizzare le energie degli allievi, aiutandoli ad uscire dalla noia, ad interagire con la realtà, a relazionarsi con gli altri, insomma a “ saper fare”, qualche volta anche divertendosi. (Annuario 2004, pag. 139 F.M. Lorusso)
“Favorire una diffusione della conoscenza delle testimonianze storiche e del patrimonio artistico nazionale, sviluppando nei cittadini soprattutto nei giovani il sentimento di appartenenza ad una tradizione culturale comune di corresponsabilita’ nella tutela, accogliendo le indicazioni conclusive della Commissione per la didattica del museo e del territoro”.

La LINEA DEL TEMPO: Progetto GIANO 2003
Di qui il “Progetto Giano” che, prese le mosse già nell’a. sc. 1998/99, finalizzato a coinvolgere la scuola in un processo di conoscenza e di valorizzazione dei Beni culturali in generale e del Museo di Ruvo in particolare; a promuovere negli alunni una conoscenza sempre approfondita della specificita’ della collezione “Iatta” del Museo di Ruvo ; a stimolare nei giovani una sempre maggiore abilita’ esplorativa e documentativa, atta a far maturare in quelle capacita’ progettuali di possibili percorsi, perseguibili nello specifico, di Beni Culturali; a sviluppare nei discenti quel processo di apprendimento basato sulla logica dell’apprendere per “saper fare” e del “fare per apprendere”, tipologia questa di grande valenza formativa; a rafforzare la consapevolezza che il valore del “ bene culturale” sta ormai nella sua accezione di “risorsa”, di cui va promossa la fruizione, intesa come “opportunita’ di riflessione e di stimolo culturale globale e come gratificazione nelle acquisizioni conoscitive con riferimento sociale, tecnico e storico prima ancora che di carattere estetico.
Durante quattro anni di lavoro si è realizzato la produzione di prototipi in miniatura di oggetti che costituivano il corredo funerario delle tombe nel nostro territorio, lo studio e l’interpretazione di miti e leggende raffigurate sui vasi, la partecipazione ad  operazioni di scavo in Capitanata, esperienze simulate di presentazione ai visitatori di oggetti fittili presenti nella collezione “Iatta”, produzione di una bevanda appartenuta alla nostra storia  e la realizzazione 130 schede con relativi contenitori, in quattro lingue (italiano, francese, inglese e tedesco), che accanto alla schematizzazione  grafica di vasi e reperti piu’ significativi, ha riportato le tecniche di fabbricazione, l’uso funzionale, la possibile area di provenienza, la commercializzazione o l’eventuale reperimento. Inoltre è stata realizzata una interessante ”Linea del tempo” comparata che riporta macro e microstoria all’ attenzione del visitatore e che consente una lettura simultanea degli eventi della storia greca, romana e di Ruvo, secondo la piu’ aggiornata metodologia storiografica. Il Progetto ha visto protagonisti gli alunni del LICEO SCIENTICO “O. TEDONE”, con i docenti Bruni Liliana, Montaruli Silvia, Girasoli Biagio, Leone Rita, Lamura Rosalba, Mercurio Maria Grazia.
Escursione in bicicletta nel territorio di Ruvo-Terlizzi VIA TRAIANA
Nel corso dell’anno scolastico 2003-2004, con la collaborazione della “Caruso & Grassi Tours” il Liceo Scientifico Orazio Tedone ha realizzato il PON 2003 Misura 1 Azione 2 sulla Ricerca, Tutela e Promozione Turistica del Patrimonio Storico - Artistico - Naturale del Territorio.
Esso è stato articolato in due momenti: Orientamento presso il nostro istituto e Stage a Matera.
La prima fase ha consentito la costruzione di un pacchetto turistico, grazie anche a lezioni riguardanti la legislazione in ambito turistico e il marketing per la produzione e la promozione del prodotto stesso.
La seconda fase ci ha visti coinvolti in uno stage di formazione turistica svoltosi a Matera nell’arco di nove giorni durante il quale abbiamo partecipato a lezioni teoriche e ad escursioni nel Parco Regionale delle Chiese Rupestri. Le lezioni riguardavano non solo le conoscenze delle caratteristiche storiche, artistiche, culturali e naturali del parco stesso ma anche le proposte per il restauro, la tutela e la promozione dell’ambiente stesso. Alla fine, dopo aver effettuato una ricerca delle diverse tipologie d’utenza, individuati i canali e scelto il tipo di clienti, abbiamo realizzato un pacchetto turistico riguardante il territorio pugliese e quello materano intitolato “La Storia nella Roccia” a cui ha fatto seguito la realizzazione di un cd-rom per la promozione dello stesso.
Dopo la presentazione del percorso in auditorium l'escursione alla Lama Ferratella

La neve sul campo di calcio del Tedone
Altro appuntamento fortemente formativo il Progetto “Passeggiata ecologica” alla scoperta del trerritorio murgiano. Maggio 2009 (come riferimento alle diverse escursioni annualmente fatte): il punto di partenza si trova a circa 20 km da Ruvo, sulla strada “Seconda Mediana delle Murge”, un tratto abbandonato di un’opera mai completata. Attraversando il terrapieno costruito sulla “Lama Ferratella” si apre uno scorcio panoramico sulla lama stessa che permette di osservarne la morfologia. Il cammino prosegue nel rimboschimento di conifere attraverso una pista frangifuoco che sale verso il punto più alto del percorso. Usciti dal rimboschimento, si sale su una delle zone più alte e panoramiche dell’Agro di Ruvo (a circa 480 metri s.l.m). Quindi si prosegue, più o meno sempre in quota, lungo una sterrata che attraversa seminativi e antichi mandorleti, per poi giungere ai ruderi della Masseria Ferratella. Da questa posizione, si può confrontare il bacino idrografico di tipo “aperto” con uno di tipo “chiuso” nel quale si apriva l’imbocco della grave di Ferratella. Tale imbocco è stato chiuso negli anni ’80 a seguito di un pesante intervento di trasformazione del terreno circostante in seminativo. Successivamente, si ridiscende verso il punto di partenza attraverso un’altra frangifuoco e inoltrandosi all’interno del rimboschimento. Tante le esperienze fatte nei diversi anni con percorsi diversi. Non è mancata la realizzazione di stage estivi presso le masserie per attività di documentazione durante una settimana di permanenza in loco.
Per ulteriori documentazioni consultare gli Annuari 2000, 2004 e 2010